Tours / In gruppo
Capodanno in Cambogia

Ritrovo con l’accompagnatore e il resto del gruppo all’aeroporto di Milano Malpensa, scalo a Doha e volo notturno per la Cambogia. Per chi parte da Roma o Venezia l’incontro con il gruppo sarà all’aeroporto di Doha.

Atterriamo nel pomeriggio all’aeroporto di Phnom Penh. Dopo il disbrigo delle formalità doganali e l’incontro con la nostra guida locale, ci trasferiamo in centro città e ci sistemiamo nell’hotel che ci ospiterà per le prossime due notti. Dopo qualche ora di relax, usciamo a piedi per andare a cena e iniziare a scoprire le specialità culinarie del paese.

Dopo colazione iniziamo a conoscere la città con una visita al Museo Nazionale: al suo interno si può ammirare una collezione di straordinarie opere d’arte khmer (la prima etnia della Cambogia), in particolare sculture, che raccontano la storia di questo popolo attraverso i secoli. Ci spostiamo poi al Palazzo Reale, costruito dal re Norodom nel 1866 sul sito della città vecchia: tra i quattro edifici di cui è composto il palazzo, spicca la famosa Pagoda d’Argento, chiamata così per il suo pavimento ricoperto interamente da lamine d’argento. Nel pomeriggio ripercorriamo, invece, un periodo storico più recente e triste, visitando il Museo del Genocidio Tuol Sleng: conosciuto anche come “Ufficio di Sicurezza S-21”, è stato il più grande centro di detenzione e tortura durante il governo dei Khmer Rossi. Al termine della visita abbiamo un po’ di tempo libero per esplorare il Mercato Russo (Psah Tuol Thom Pong): il posto adatto per entrare nella quotidianità locale e scoprire le tante tradizioni del posto. Il tour di oggi si conclude con il tempio Wat Phnom, la cui pagoda custodisce diverse reliquie buddiste che furono portate a riva dal fiume, una tappa imperdibile per la sacralità del posto. Infine, dopo un po’ di riposo in hotel, usciamo nuovamente per andare a cena in un ristorante locale.

Questa mattina lasciamo Phnom Penh e ci dirigiamo in bus verso nord e, più precisamente, verso Battambang, la seconda città più grande della Cambogia. Durante questo trasferimento ne approfittiamo per visitare alcuni tra i villaggi rurali più rappresentativi e meno turistici della regione. Primo fra tutti, il villaggio di Kompong Chhnang, molto conosciuto per la lavorazione delle pentole in terracotta, un particolare tipo di casseruola che da anni viene creata artigianalmente dagli abitanti del luogo. Il nome del villaggio significa infatti “porto delle pentole di terracotta” perché da qui partivano e partono tuttora diverse barche cariche di questo utile manufatto. Siamo sulle rive del Lago Tonle (Tonlé Sap), un’area molto fertile grazie all’abbondanza d’acqua che, soprattutto durante la stagione delle piogge, aiuta notevolmente l’economia locale basata soprattutto sulla raccolta del riso e sulla pesca. Alcuni villaggi galleggianti rendono il lago ancora più interessante. Tra tutti quello di Kampong Luong, che raggiungiamo in barca per capire da vicino il modo in cui l’acqua influisce sulla vita e sulle tradizioni delle popolazioni locali. Dopo la visita proseguiamo in bus verso nord facendo sosta a Pursat, dove visitiamo alcuni laboratori di scultura che utilizzano la pregiata pietra e i marmi del luogo, provenienti dalle vicine montagne. Arriviamo infine a Battambang, dove ci fermiamo per la notte. Prima di cena ci attende un divertente giro sul Bamboo Train, il treno di bamboo: un breve tragitto sulla vecchia linea ferroviaria per ammirare la campagna circostante all’ora del tramonto.

Questa città ospita diversi siti angkoriani e post-angkoriani, tra cui i templi dell’XI secolo: Wat Ek Phnom e Phnom Banon. Dopo colazione, partiamo dall’hotel a bordo di alcuni tuk-tuk e ci immergiamo nella campagna circostante tra piccoli villaggi, risaie, laboratori e mercati locali. Abbiamo l’opportunità di assistere alle attività quotidiane degli abitanti del luogo, come la produzione di sticky rice (letteralmente “riso appiccicoso”), di banane essiccate, vino di riso, carta di riso e, soprattutto, di prahok, la tradizionale pasta di pesce fermentata, condimento di numerosi piatti cambogiani. Terminiamo il nostro giro visitando le rovine di Wat Ek Phnom, un antico tempio bramanico con una gigantesca statua di Buddha e, poco distante, una pagoda contemporanea. Dopo pranzo visitiamo il Phare Ponleu Selpak, un centro di arti circensi creato a scopo benefico per supportare gli orfani e i ragazzi di strada e dare loro un futuro in campo artistico. Concludiamo la giornata con una sosta all’antico tempio Phnom Banon. L’edificio, con le cinque torri centrali che rappresentano il Monte Meru, si trova sulla cima di un’altura: i 358 gradini sono una bella sfida, ma la fatica è ampliamente ripagata da una vista spettacolare sul fiume Sangker e la campagna circostante.

Dopo colazione lasciamo Battambang diretti a Siem Reap, dove arriviamo in tarda mattinata. Lungo il tragitto facciamo un paio di soste per conoscere le attività artigianali che sostengono l’economia della provincia, una delle più povere del paese. Nella località di Preah Net Preah abbiamo una dimostrazione di intaglio della pietra locale, mentre a Puok visitiamo una fabbrica di seta che è anche un’associazione no profit, dove siamo guidati attraverso le diverse fasi della produzione, dal baco da seta fino alla realizzazione di pregiati tessuti e manufatti. All’arrivo a Siem Reap ci sistemiamo in hotel: abbiamo il resto del pomeriggio a disposizione per goderci un po’ di sole in piscina o per una passeggiata in centro città tra locali e mercatini.

È finalmente arrivato il momento che tutti aspettavamo: la visita di questo parco archeologico intriso di misticismo e religiosità, dove la natura lentamente, nel corso dei secoli, si è ripresa i suoi spazi, non distruggendo l’opera umana, bensì arricchendola. Ci dirigiamo subito verso la cittadella militare di Angkor Thom, l’ultima capitale del regno Khmer. È circondata da un fossato largo 100 metri e protetta da una cinta muraria che racchiude un perimetro di 9 km². Entrando dal lato sud si passa il ponte decorato su un lato da 54 demoni e sull’altro da 54 divinità impegnati in un epico tiro alla fune. Il portone di ingresso, così come gli altri 3, posti sugli altri punti cardinali, è sovrastato da una scultura raffigurante il Bodhisattva Avalokitesvara, letteralmente “colui che ascolta i dolori del mondo”, ossia il Buddha della grande compassione. Varcata la porta si apre di fronte a noi il magnifico tempio di Bayon con i 216 visi sorridenti scolpiti nelle sue guglie, l’ultimo edificio religioso costruito nel complesso di Angkor. Poco lontano ammiriamo il Baphuon Temple, con la sua imponente struttura piramidale alta 43 metri, e il Phimeanakas Temple, o Palazzo Celestiale. Raggiungiamo poi le due scenografiche terrazze reali che si sviluppano per quasi 400 metri lungo il lato est dell’antico Palazzo Reale: la Terrazza degli Elefanti, utilizzata dal sovrano per le apparizioni pubbliche, e quella del Re Lebbroso, realizzata in onore del sovrano Jayavarman VII, malato di lebbra. Ammiriamo infine il tramonto dal famoso tempio di Angkor Wat, il più vasto edificio religioso al mondo (2 km²), cuore e anima del popolo khmer nonché simbolo nazionale raffigurato nella bandiera. Secondo la tradizione induista, questo tempio è la rappresentazione terrena dell’universo: un esempio eccellente di “tempio-montagna” dell’architettura cambogiana, la cui idea era di riprodurre il Monte Meru, l’Olimpo degli dei nella mitologia induista. Al termine della visita rientriamo in hotel, per poi uscire nuovamente. La cena è in programma in un ristorante locale dove possiamo assistere a uno spettacolo di danza tradizionale apsara che, secondo la leggenda, è la danza ammaliatrice delle ninfe delle nuvole e dell’acqua.

Oggi ci alziamo prima dell’alba e, muniti di torcia, raggiungiamo un punto panoramico per assistere al sorgere del sole con il tempo di Angkor Wat sullo sfondo. Nonostante l’inevitabile folla di turisti, ci immergiamo nell’atmosfera del primo mattino e ci godiamo a pieno questo spettacolo emozionante. Subito dopo raggiungiamo l’incredibile Ta Prohm Temple, dove la fusione tra vegetazione e architettura si fa ancora più forte. È uno dei siti più fotografati del paese, immerso in una sorta di giungla con le radici degli alberi che avvolgono le mura degli edifici, e usato come ambientazione in alcune scene del film di avventura Tomb Raider. Rientriamo in hotel per la colazione e dedichiamo il resto della mattina a conoscere Les Artisans d’Angkor – Chantiers Ecoles, un interessante centro culturale che si dedica alla formazione di giovani artigiani, impegnandosi a promuovere uno sviluppo equo e sostenibile, con l’obiettivo di rafforzare le comunità rurali. Qui possiamo assistere in prima persona alle incredibili creazioni di questo gruppo di talenti, che spaziano dalla scultura alla pittura su pietra, legno e tessuti. Nel pomeriggio proseguiamo le visite raggiungendo altri significativi templi, come l’imponente Preah Khan, in origine sede di un’università buddista; il Neak Pean, realizzato su un isolotto al centro di un’antica riserva idrica; il piccolo Ta Som, letteralmente avvolto dalle radici di un fico. Concludiamo raggiungendo l’Est Mebon Temple, dedicato a Shiva, e Pre Rup Temple, probabilmente un antico crematorio reale, edificato interamente in mattoni.

Dopo colazione lasciamo il nostro hotel di Siem Reap e raggiungiamo in bus il parco nazionale del Monte Kulen. Da qui partiamo a piedi attraverso una rigogliosa foresta fino alla cima di una collina per visitare il Kbal Spean, un sito archeologico angkoriano che prende il nome da una roccia naturale simile a un ponte. Sotto questa roccia, nel letto del fiume Stung Kbal Spean, si trovano migliaia di linga, statuette votive simbolo di fertilità, dedicate al dio Shiva. Ritorniamo a piedi e pranziamo in un ristorante locale. Nel pomeriggio visitiamo l’incantevole Banteay Srei, un tempio del X secolo considerato il gioiello dell’arte khmer classica. Il fascino particolare di questo tempio risiede nel suo ottimo stato di conservazione, nelle dimensioni ridotte e negli splendidi bassorilievi. Poco lontano, visitiamo anche il Banteay Samre, realizzato invece nel XII secolo. Anche qui possiamo ammirare alcune tra le più belle decorazioni di Angkor che rappresentano alcune scene della mitologia Induista. Risaliamo poi in bus per raggiungere nuovamente le rive del Lago Tonle e sistemarci nel villaggio di Kompong Khleang: si tratta della più grande comunità galleggiante della Cambogia, con un’economia basata quasi totalmente sulla pesca e con oltre 10.000 residenti che vivono in gigantesche palafitte. Questa sera siamo accolti da una famiglia locale che ci ospita per la cena e condivide con noi una delle sue palafitte per la notte, un’esperienza che ci permette di capire meglio la vita quotidiana di questo popolo e conoscere alcuni dei problemi che le comunità devono affrontare.

Colazione in famiglia. A seguire ci attende un interessante giro in barca che ci porta a esplorare ancor più da vicino il villaggio e i suoi luoghi comunitari, come la scuola, il mercato, le pagode, i negozi, ecc… Il villaggio, fortunatamente, è ancora autentico, il meno turistico della zona. Non mancherà una spiegazione sul delicato ecosistema del lago, dichiarato dall’UNESCO “ambiente ecologico di primo livello e Riserva della Biosfera”. Di rientro verso Siem Reap, ci fermiamo a pranzare in un ristorante locale per poi raggiungere l’aeroporto e imbarcarci su un volo diretto a Phnom Penh. Trascorriamo quest’altra notte in città, prima di raggiungere la costa e le spiagge della Cambogia.

Questa mattina, accompagnati dal nostro autista, raggiungiamo la città di Kep, vicina al confine con il Vietnam. La sua provincia è la più piccola della Cambogia: misura appena 336 km² e ci vivono poco più di 40.000 persone. Il pregio di questa località sono i 16 km di costa da sogno, affacciati sul Golfo di Thailandia. Proprio per questo, durante la dominazione francese Kep, era conosciuta come una prestigiosa città balneare ed è rimasta il luogo rifugio esclusivo dell’alta società francese e cambogiana fino ai primi anni Settanta. Una volta raggiunto il nostro hotel, non ci resta che goderci lo scorrere lento del tempo tra bagni in mare e bagni di sole, o magari per una visita al famoso Crab Market (mercato dei granchi), occasione imperdibile per capire la vita e i costumi della gente del posto. Possiamo concludere la giornata ammirando il tramonto dalla Sunset Rock.

Altra giornata dedicata al mare e alla spiaggia, magari raggiungendo in barca l’Isola del Coniglio (Koh Tonsay), dove il mare è così trasparente che sembra di nuotare in un acquario. Per i meno pigri, possibilità di noleggiare delle biciclette o raggiungere in minibus le grotte di Phnom Sar Sear. Una giornata tutta da vivere con i ritmi lenti del posto, in attesa di celebrare la nostra ultima serata cambogiana e l’arrivo del nuovo anno.

Prima colazione in hotel. A metà mattinata liberiamo le camere e raggiungiamo in minibus l’aeroporto di Phnom Penh: ci imbarchiamo su un volo diretto a Doha, dove arriviamo poco prima di mezzanotte.

Cambio aereo e partenza con volo diretto per Italia. Buon 2026 a tutti!